Conoscere e gestire la sindrome premestruale

Conoscere e gestire la sindrome premestruale

Eccola lì. Puntuale come un orologio svizzero, come la peste nei Promessi Sposi. Una volta al mese per dodici mesi bussa alla porta delle nostre emozioni rendendoci più malinconiche, nervose, irritabili. Ma non si limita a questo, no.

Perché la sindrome premestruale tormenta anche il nostro corpo innescando, come una specie di effetto domino, cefalee, crampi muscolari, tensioni addominali. Insomma, una gran bella seccatura che si manifesta con una serie di sintomi fisici e psicologici nei giorni che precedono il ciclo. La PMS (premenstrual syndrome) è un disturbo estremamente comune nelle donne, ma non uguale per tutte.

Che cos’è la sindrome premestruale

“La sindrome premestruale è definita come un insieme eterogeneo di disturbi fisici, psicologici e comportamentali che si manifestano ripetutamente nella fase luteale del ciclo e che si risolvono con l’arrivo delle mestruazioni”, afferma Manuela Farris, specialista in Ginecologia e Ostetricia. Circa il 75% delle donne in età fertile, nei giorni che precedono il ciclo, avverte disturbi come mal di testa, gonfiore al seno e all’addome, pesantezza, nervosismo, irritabilità. Il tutto è determinato dalle oscillazioni ormonali tipiche della seconda fase del ciclo, quando il progesterone, che aiuta ad accogliere nell’utero la possibile gravidanza, diminuisce quando questa non avviene. “Tale condizione scatenerebbe la sindrome premestruale andando a modificare le quantità di neurotrasmettitori cerebrali coinvolti nel tono dell’umore, nella gratificazione, nello stato di allerta. Ciascuna donna risponderà in modo diverso a queste alterazioni manifestando sintomi più o meno intensi”, spiega Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa presso l’Istituto Sessuologia Clinica di Roma.

Come si manifesta la sindrome premestruale

I sintomi tipici della sindrome premestruale si possono suddividere in quattro macro-categorie. “Quella psicologica comprende sbalzi di umore, tristezza improvvisa, pianto ingiustificato, suscettibilità, irritabilità, rabbia, ansia, eccessiva autocritica verso se stessi. Quella cognitiva difficoltà di concentrazione, scarsa attenzione, confusione. Gonfiore addominale, tensione mammaria, costipazione, crampi, cefalea catameniale, dolori articolari e muscolari rientrano nella sfera somatica. Infine, isolamento sociale, abbuffate, perdita di interesse nel lavoro, nella famiglia e nelle relazioni sociali sono disturbi in ambito comportamentale”, prosegue la dottoressa Farris.

Cos’è la disforia premestruale

La forma più grave di PMS prende il nome di disforia premestruale. “Questo disturbo riguarda una percentuale di donne compresa tra il 2 e il 4% ed è considerata, a tutti gli effetti, un disturbo depressivo analogo a quello maggiore, dal quale si differenzia solo perché limitato nel tempo. In concomitanza con il repentino calo degli estrogeni tipico della fase post ovulatoria del ciclo molte donne sono soggette a una vera e propria depressione, che si conclude al termine delle mestruazioni”, commenta la ginecologa. La disforia premestruale non è caratterizzata solo da un grave stato di prostrazione, ma anche da sintomi fisici rilevanti quali dolori muscolari, gonfiore addominale, variazioni di appetito e di sonno.

Rimedi per la sindrome premestruale

“L’utilizzo della pillola contraccettiva, che inibendo l’ovulazione bilancia gli ormoni, è sicuramente la terapia più semplice per contrastare tutti i sintomi della PMS. Se i disturbi non sono eccessivamente gravi ai può ricorrere a integratori di magnesio, da assumere almeno 15 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni e fino al loro termine consultando un medico, di calcio e vitamina B6. Anche quelli a base naturale con ginko-biloba o agnocasto, a cui viene attribuita la capacità di influenzare i livelli di alcuni ormoni che controllano il ciclo, possono aiutare. Praticare con regolarità un’attività fisica è utile per ridurre tensione, ansia e placare lo stress”. Via libera a yoga, meditazione e pilates, ma anche il nuoto perché aumenta i livelli di dopamina (ormone del piacere) e serotonina (ormone del buonumore).

Alimenti utili per alleviare la sindrome premestruale

Alcuni alimenti possono rivelarsi utili per contenere la malinconia e per alleviare dolori muscolari. Quelli ricchi di triptofano come patate, banane, cereali integrali, avena, legumi, mandorle, noci, cioccolato, aumentano la serotonina, fondamentale per contrastare gli sbalzi d’umore. La vitamina B6 presente nei broccoli, latte, avocado, fagioli, carote, favorisce il rilassamento e riduce i crampi muscolari, mentre consumare verdure a foglie verdi, semi di zucca, arachidi, nocciole, soia, quindi alimenti che apportano buone quantità di magnesio, è utile per tenere a bada la stanchezza.

Cosa evitare durante la sindrome premestruale

Nei giorni che precedono il ciclo è bene limitare il consumo di caffè e bevande ricche di caffeina, che influiscono su irritabilità e nervosismo. Da evitare anche i cibi ricchi di sodio, quindi gli insaccati e tutti gli alimenti preconfezionati che favoriscono la ritenzione idrica e di zuccheri, che abbassano i livelli di serotonina.

Conoscere e gestire la sindrome premestrualeultima modifica: 2022-01-10T14:00:18+01:00da gioluz
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