La dieta italiana e la coscienza alimentare

La dieta italiana e la coscienza alimentare

Partendo dal presupposto che la dieta mediterranea è caratterizzata da alimenti che derivano esclusivamente dalle terre italiane, la dieta italiana è la versione “scientifica” della dieta mediterranea. Dall’attenta osservazione dei due modelli alimenti più conosciuti del momento (dieta mediterranea e dieta a zona), nasce la dieta italiana, un modello che può essere seguito e da ottimi risultati.

Questo modello alimentare non prevede le limitazioni e i vincoli tipici della dieta a zona, per cui è molto facile da seguire. Il Dottor Roberto Albanesi, ideatore della dieta italiana, spiega che si può mangiare di tutto. Il regime alimentare in questione prevede una ripartizione giornaliera dei macronutrienti; in particolare è consentita l’assunzione del 45% minimo di carboidrati, del 15% minimo di proteine e del 25% minimo di grassi, più un altro 15% da distribuire tra i tre gruppi in modo variabile a seconda delle caratteristiche individuali, come sesso, età e stile di vita.

Gli alimenti che vanno evitati, ma che comunque possono essere assunti con moderazione sono i grassi saturi, gli zuccheri aggiunti e le bevande alcoliche. Infatti, questo tipo di dieta è improntata sulla psicologia alimentare, la coscienza. Per coscienza alimentare s’intende essere consapevoli e responsabili di quanto e cosa si mangia. Se si è coscienti quando si mangia, è possibile curare il sovrappeso, mentre si fa ricorso alla figura professionale del dietologo nel momento in cui si è obesi, in quanto l’obesità rappresenta una vera e propria patologia. Senza una coscienza alimentare ogni dieta è destinata al fallimento.

A questo punto, la prima cosa da fare è instaurare un “buon” rapporto con cibo, senza che esso diventi un motivo di ossessione e di sconforto. Non bisogna vedere nessun cibo come un nemico della nostra salute, ma l’importante è stabilire la giusta quantità. Infatti la privazione permanente di un determinato cibo genera nuovi problemi, che si aggiungono a quelli iniziali di sovrappeso o dell’obesità. Quindi, la particolarità della dieta italiana è quella di non demonizzare nessun cibo purché non sia provata scientificamente la sua nocività, come nel caso dei cibi contenenti grassi trans, in particolare grassi/oli vegetali idrogenati (margarina compresa) e conservanti nocivi (come i nitrati e i nitriti dei salumi e della carne in scatola).

Inoltre, la dieta italiana considera nocivi anche tutti quegli alimenti che presentano etichette poco dettagliate. Siccome questo regime alimentare è molto severo dal punto di vista degli ingredienti, l’ideatore ha creato una carta degli additivi e si considerano innocui tutti quegli additivi che sono legalizzati nella maggior parte dei paesi e quindi provati su milioni di persone; si considerano nocivi tutti quegli additivi che sono potenzialmente pericolosi. In ogni caso, non è possibile definire un additivo nocivo solo perchè ci si basa su ricerche sporadiche; in particolare non è possibile demonizzare un additivo perché provoca reazioni allergiche in piccola percentuale rispetto alla popolazione, che magari si scopre essere predisposta.

La pericolosità di un determinato additivo deve essere scientificamente provata mediante dati di fatto che non si basano solamente su casi sporadici; è logico che se un additivo è assunto in dosi sproporzionate, la sua tossicità non dipenderà più da un punto di vista qualitativo ma quantitativo. Qualsiasi sostanza se assunta in magadose diviene nociva; basta considerare i carboidrati, necessari per il nostro benessere, ma in dose eccessive provocano sovrappeso, obesità e diabete.

Tra i coloranti da evitare rientrano la E102 Tatrazina, E123 Color amaranto, E127 Eritrosina, E104 Colore giallo, E128 Rosso 2G, E131 Blu patentato V; i conservanti da evitare sono E210 Acido benzoico, E211 Benzoato di sodio, E212 Benzoato di potassio, E213 Benzoato di calcio, E214 p-idrossibenzuato d’etile, E215 Etil-p-idrossibenzoato di sodio, E216 p-idrossibenzoato di propile, E217 Propil-p-idrossibenzoato di sodio, E218 p-idrossibenzoato di metile, E219 Metil-p-idrossibenzoato di sodio, E220 Anidride solforosa, E221 Solfito di sodio, E222 Sodio bisolfito, E223 Metabisolfito di sodio, E224 Metabisolfito di potassio, E225 Metabisolfito di calcio, E226 Solfito di calcio, E227 Calcio bisolfito, E228 Potassio solfito acido, E230 Bifenile, difenile, E231 Ortofenilfenolo, E232 Ortofenilfenolo sodico, E233 Tiabendazolo, E235 Natamicina, E239 Esametilentetramina, E242 Dimetildicarbonato, E249 Nitrito di potassio, E250 Nitrito di sodio, E251 Nitrato di sodio, E252 Nitrato di potassio.

La dieta italiana e la coscienza alimentareultima modifica: 2021-12-17T13:00:08+01:00da gioluz
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