Come addormentare un neonato? Informazioni e consigli

Come addormentare un neonato

Addormentare un neonato è un’impresa tutt’altro che semplice, basti pensare che nei primi due anni di vita dei bambini i genitori perdono mediamente sei mesi di sonno. Quando il neonato si sveglia, soprattutto se i genitori sono alle prese con il primo figlio, non è facile capire perché pianga, nella maggior parte dei casi piange perché è da cambiare o e da allattare.

La Silentnight, un’azienda britannica che produce materassi e letti, ha commissionato una ricerca per calcolare il numero delle ore di sonno perse dai genitori alle prese con i neonati. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Daily Telegraph (Luglio 2010).

Secondo i ricercatori, le cui conclusioni si basano su un campione di oltre mille genitori, nei primi due anni di vita dei bambini mamme e papà perdono in media sei mesi di sonno. Due terzi dei genitori (circa il 64 per cento del campione) hanno dichiarato di dormire consecutivamente, senza l’interruzione del pianto del neonato, all’incirca per 4 ore. Secondo gli esperti questo tempo non è sufficiente a garantire un riposo rigenerante. Per riposare bene, anche se poi ci sono delle variazioni da persona a persona, bisognerebbe dormire almeno 5 ore ininterrotte ogni 24 ore. Un sonno ininterrotto di 4 ore potrebbero comunque sembrare molto per quella fetta di genitori (circa il 12 per cento del campione) che hanno dichiarato di dormire al massimo per due ore e mezza di fila.

Gli esperti spiegano che la carenza di sonno incide pesantemente sulla vita dei genitori, può portare a sbalzi d’umore, depressione e rottura dei rapporti sociali. Comprendere perché un bambino si sveglia nella notte è quindi importante non solo per accudire al meglio il piccolo ma anche per migliorare il riposo dei genitori.

I consigli e le indicazioni che stiamo per dare non vogliono essere un qualcosa di assoluto, non esiste una regola universale per addormentare un neonato e genitori che non hanno avuto problemi con un figlio potrebbero non avere vita facile con un altro.

Fattori che possono disturbare il sonno di un bambino

I genitori non si devono allarmare se i propri figli hanno dei problemi di sonno, periodi di difficoltà del sonno possono rientrare nella normale maturazione. In alcuni casi, quando i piccoli acquisiscono una consapevolezza di sé stessi o della relazione esistente fra i genitori, si potrebbero instaurare degli stati di ansietà passeggeri che rendono difficile il sonno. Un sonno agitato potrebbe essere anche un semplice segno dell’eccitazione data dalle piccole conquiste fatte nel giorno appena trascorso.

I fattori che possono disturbare il sonno sono diversi e cambiano man mano che il piccolo cresce. Fra i fattori che possono incidere sul sonno c’è lo svezzamento, la paura dell’estraneo, la dentizione. Altri fattori che possono incidere sul sonno del bambino sono: malattie in famiglia, conflitti fra i genitori, eccessiva assenza della mamma durante il giorno.

Alcuni consigli per addormentare un neonato

Il ritmo sonno-veglia del bambino nei primi mesi di vita è molto diverso da quello dell’adulto. Nei primi mesi infatti il bambino non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo, che dura intorno alle 25 ore, è indipendente dall’ambiente ed è regolato dai bisogni interni legati alla fame e alla sete. Stare con un bambino nei primi mesi significa adattare i propri ritmi ai suoi e non cercare di resistere o modificare solo alcune abitudini per continuare a fare le cose che si facevano prima.

Nei primi mesi di vita il neonato dovrebbe dormire in una culla accanto al letto dei genitori, la cameretta è troppo lontana e i risvegli per le poppate sono frequenti. Una volta deciso il posto dove far dormire il piccolo è importante mantenere lo stesso per il sonno diurno e notturno, per esempio bisognerebbe evitare di farlo dormire nel passeggino di giorno e nella culla di notte. Soprattutto nei primi mesi di vita bisogna stare attenti nella scelta della posizione di quando si mette a dormire il piccolo, bisogna metterlo sulla schiena o sul fianco evitando la posizione con la pancia sotto, a parte diverse indicazioni del pediatra in caso di particolari patologie, per evitare possibili soffocamenti.

Intorno al 4-6 mese il neonato inizia a dormire senza svegliarsi la notte, in questo periodo è molto importante regolare gli orari. Se si sgarra ogni tanto non ci sono problemi ma in linea di massima bisogna regolarizzare gli orari: ora in cui lo si mette a dormire, ora in cui lo si svegliarlo e orario dei pasti regolare. E’ inoltre importante esporlo alla luce durante il giorno e giocare in queste ore mentre bisognerebbe ridurre le attività, e più in generale gli stimoli, verso la sera cercando anche di evitare luci intense.

Nei primi mesi di vita del neonato se si sveglia durante la notte probabilmente è perché ha fame, il ritmo del neonato è regolato dai bisogni interni e può essere giusto alimentarlo ad ogni risveglio. Dopo i 4-6 mesi di vita non ha più bisogno di mangiare durante la notte se di giorno fa dei pasti regolari; quindi non si dovrebbe dare da bere o mangiare se si sveglia. La grande quantità di liquidi che alcuni bambini ingeriscono durante la notte aumentano la diuresi ed il bambino si bagnerà più spesso, di conseguenza tenderà a svegliarsi più spesso e a piangere. Continuarli a dare il biberon dopo i 4-6 mesi ogni qual volta si sveglia durante la notte innesca anche un altro processo negativo, questo finisce per diventare il mezzo esclusivo per addormentarsi e aumenta la probabilità che il bambino si svegli perché abituato a bere durante la notte.

Se il bambino ha difficoltà ad addormentarsi potrebbe essere utile instaurare un rituale fisso che il bambino assocerà con il momento per rilassarsi ed andare a dormire. Cantare una ninna nanna o effettuare le operazioni di pulizia, (bagnetto, cambio pannolino, ecc.) possono costituire un buon segnale per il bambino. Cercate sempre di metterlo nel lettino o nella culla ancora sveglio e lasciate il tempo al bambino di addormentarsi da solo. Già intorno ai 4-6 mesi si può iniziare con queste pratiche. Il muoversi o piagnucolare o vocalizzare non significa che il bambino sia sveglio o voglia essere preso in braccio; in questo caso l’attesa per vedere quello che succede è fondamentale: bisogna dare il tempo al bambino di farci capire cosa vuole.

Dopo il quarto sesto mese se il bambino chiama o piange bisognerebbe aspettare almeno 30 secondi prima di entrare nella stanza (o fargli percepire la nostra presenza) tranquillizzandolo con il minimo di interazione reciproca ed uscendo dalla stanza quando il bambino è ancora sveglio. Ad ogni chiamata successiva bisognerebbe allungare gradualmente l’intervallo di tempo passando a 1 minuto, poi 2 minuti e così via, finché il bambino si addormenta da solo. La notte successiva raddoppiate il tempo di attesa e continuate così. Dopo una settimana le cose dovrebbero migliorare.

Un altro consiglio utile, nel caso in cui la stanza fosse eccessivamente buia, è quello di mettere una piccola luce per dare la possibilità al bambino di controllare l’ambiente circostante. Non dovete farvi venire i sensi di colpa perché il bambino piange e voi non intervenite, non creerete nessun trauma psicologico al vostro figlio e se sarete costanti otterrete il risultato aspettato.

Qualora una difficoltà nella sfera dell’addormentamento e del sonno dovesse permanere a lungo nel tempo o assumere dimensioni incontrollabili tanto da ostacolare il sereno svolgersi della vita del bambino e della famiglia, o anche soltanto se i genitori dovessero sentirsi stanchi, confusi e senza risorse, potrà essere utile consultare uno psicologo dell’età evolutiva.

Come addormentare un neonato? Informazioni e consigliultima modifica: 2021-12-20T09:00:21+01:00da gioluz
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